Divieto di vendita delle case inquinanti: il punto della situazione
Stop vendita case inquinanti: le premesse
Agli inizi dello scorso dicembre, la presunta bozza di una proposta di legge dell’Unione Europea è rimbalzata sulle principali testate d’informazione internazionali, seminando il panico sia fra i proprietari di immobili, sia fra i politici che si sarebbero dovuti trovare a gestire quella definita da molti come una “missione impossibile”.
Secondo quanto trapelato sulla stampa nazionale ed europea, la proposta di legge in questione avrebbe introdotto un vero e proprio divieto all’affitto e alla vendita di case inquinanti. Sarebbe quindi stato necessario, per poter continuare ad affittare o vendere questi edifici, sottoporli a ristrutturazione per ammodernarli e renderli più efficienti da un punto di vista energetico.
Nello specifico, questo stop alla vendita di case inquinanti sarebbe dovuto entrare in vigore, secondo le indiscrezioni, entro il 2030, data oltre la quale non sarebbe stato più possibile mettere sul mercato immobili abitativi appartenenti alla classe energetica G, che sarebbe di fatto stata cancellata. Analoga sorte sarebbe capitata solo tre anni dopo, nel 2033, agli edifici appartenenti alla classe F. Da questa data in poi, quindi, spazio solo alle case dalla classe E in sù (qui è possibile saperne di più sulla tabella delle classi energetiche).
Divieto vendita case inquinanti: com’è davvero la situazione
Come è facilmente ipotizzabile, la notizia ha rischiato di provocare un vero e proprio terremoto sul mercato delle abitazioni. E da subito gli addetti ai lavori si sono affrettati a giudicare un’impresa titanica ammodernare una percentuale decisamente ampia del patrimonio immobiliare italiano.
Ma quindi è il caso di farsi prendere dal panico se sei il proprietario di una casa di classe F o G? Per il momento no. Solo pochi giorni più tardi, infatti, è stato precisato che, al di là delle ipotesi, nessuna simile direttiva era allo studio, tanto che nella proposta di direttiva sull’efficienza energetica degli immobili dell’Unione Europea non se ne trova la minima traccia.
Attenzione, però: questo non significa che l’UE non sia intenzionata a efficientare il patrimonio immobiliare dell’Unione. Al momento, l’ipotesi è che la direttiva inviti ogni singolo Paese membro a individuare il 15% meno efficiente da un punto di vista energetico del patrimonio immobiliare e che nel 2027 per il pubblico e nel 2030 per il privato si adoperi per portarlo dalla classe energetica G alla F.
In aggiunta, a partire dal 2027 per il pubblico e dal 2030 per il privato, tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a zero emissioni. Sarà inoltre prevista una stretta sull’obbligo di attestazione della certificazione energetica. I mezzi per raggiungere questi obiettivi saranno però lasciati ai singoli Stati.
Vendita case inquinanti: e adesso?
Posto che la versione finale della direttiva non è ancora nota, messa così la situazione è decisamente meno problematica di quanto previsto in principio. Ma questo “terremoto mancato” dovrebbe spingere sempre di più i proprietari di immobili e chi è intenzionato a comprare casa a porre attenzione alla questione dell’efficienza energetica degli edifici.
In attesa di ulteriori aggiornamenti sull’argomento, ti invitiamo quindi, qualora stessi cercando casa (qui trovi le nostre proposte), di prendere seriamente in considerazione la certificazione energetica dell’immobile a cui sei interessato. E, in caso di dubbi, il consiglio rimane sempre quello: rivolgiti a un’agenzia specializzata come Immobiliare Valdema, specializzata nell’area di Firenze Sud, Grassina, Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Impruneta, per essere certo di non incappare in brutte sorprese!